Thursday, October 27, 2005

La famosa invasione dei blogger in pigiama

(post a blog unificati)

Ne ha gia' parlato recentemente Christian Rocca su Ideazione.
Pajamas Media e' un progetto che si propone di raccogliere blog politici (almeno per il momento).

Nelle parole di Roger Simon, co-fondatore: "It will be the best of mainstream media and best of blog media, side by side, sometimes fighting, sometimes agreeing".

Da Wired News:
The site aims to be "a whole online news service of bloggers from all over the world," said Simon. With a list of contributors that reads like a who's who of the political blogosphere, Pajamas Media thinks its daily blog picks will be of a higher quality than automated services.

Insomma, valore aggiunto rispetto a Technorati e altri analoghi programmi perche', dicono, quella e' solo tecnologia, qui si tratta di una valutazione di qualita'.

A dire il vero c'e' il sospetto che i blogger siano molto piu' conservative che altro. a Pajamas Media dicono di no.
Staremo a vedere.

Tuesday, October 25, 2005

I ragazzi (in pigiama) sono in giro

Notevole (e ben scritto, come sempre) l'articolo di Christian Rocca su Ideazione.
Interessante, anche se non sempre condivisibile e con qualche dimenticanza "di parte"(voluta? non voluta? non so).

Rocca descrive "la scena" conservative e liberal dei blog mettendo da un lato un manipolo di
"giovani di buona volonta' " non meglio identificati e qualche blogstar tipo Glenn Reynolds e Andrew Sullivan, facendo notare, giustamente, che nessuno di questi due ultimi e' favorevole tout court all'attuale presidente USA (Sullivan ha addirittura sostenuto Kerry).
Sul lato liberal...c'e' solo Daily Kos! Nessuna menzione di Talking Points Memo (Josh Micah Marshall, pero', si', e' un gionalista) o di Eschaton (Atrios). L'unico altro nome che Rocca si spinge a fare e' quello di Ana Marie Cox, titolare di Wonkette, blog piu' sul genere 'political-gossip' che altro. Ed ha gioco facile nel ricordare il rincorrersi di notizie non verificate, rivelatesi infondate, che lo stesso blog ha diffuso in occasione delle ultime elezioni made in USA.

Infine descrive l'azione dei blog conservatori per quanto riguarda le dimissioni di Dan Rather. Tutto vero, eh, ma, per amore di verita' o di varieta' che sia, perche' non fare menzione del caso Trent Lott (qui il case study in .pdf analizzato dalla Kennedy School of government di Harvard), quantomeno un precedente significativo*?

nota finale generale: e poi speriamo che chi legge l'articolo si ricordi che conservative e liberal non sono proprio la stessa cosa di destra e sinistra nostrane...

N.B. su Trent Lott e vicende connesse io aggiungo un vecchio post di Jay Rosen (con un sacco di link interessanti)


*per molti il precedente quando si parla dell'influenza concreta dei blog sulla vita politica
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Thursday, October 20, 2005

Daily qualcun'altro?

Si continua a parlare di Daily me-nonDaily me.
Allora io faccio un esperimento personale.
Cioe' ho trovato un paio di blog scritti benino che manifestano idee politiche molto diverse dalle mie, della serie "votano dall'altro lato". E ora li leggo per un po'. E vediamo se l'effetto e' di accrescere la mia conoscenza o semplicemente di farmi innervosire.

Thursday, October 13, 2005

Una risorsa, un non-mercato

Anche se non ho potuto partecipare (a malincuore, davvero) ai Webdays 2005, ho potuto leggere i resoconti sull'evento. Ho notato alcune perplessita' circa la presenza di anziani agli incontri.
In luglio avevo parlato con Andrea dell'iniziativa "Web oltre i 60" e mi era sembrata una buona idea, da "esportare".

Quasi sempre si pensa al mercato dei giovani. I giovani, mi spiace dirlo, dato che appartengo alla categoria, sono un mercato, un mercato fertile, (perche'?) poco critico. Credono di avere bisogni che non hanno.
[esempio: se hai comprato un iPod da 40 GB due mesi fa e' decisamente poco probabile che ora tu abbia bisogno dell'ultimo modello. Pure, quanto ci giochiamo che molte persone fanno un ragionamento del genere?]

Gli anziani non sono un mercato, ma una risorsa. Una risorsa di cui dobbiamo prendere atto: la popolazione italiana e' sempre piu' anziana e si vive sempre piu' a lungo.
Luoghi comuni, se vogliamo, ma non per questo meno veri.

Le nuove tecnologie possono essere una risorsa per gli anziani che, ormai, dopo i sessant'anni non sono mica anziani. La vita continua ancora per diversi anni e si puo' viaggiare, fare altre esperienze, imparare cose nuove.
Come dice Sergio: "Dài loro una ragione per utilizzare questi strumenti e qualche dritta su come cominciare - dunque non semplicemente un pc e un libretto d’istruzioni - e avrai i più convinti sostenitori e diffusori di buone pratiche".

L'alfabetizzazione informatica puo' non essere la risposta ai loro problemi, ma puo' rendere la loro vita piu' semplice. E anche, aspetto da non sottovalutare, piu' piena.

Leggi anche: Tenerezza informatica

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Saturday, October 08, 2005

My poor brain

(cronache semiserie da Converge South 2005 - arriveranno anche quelle serie)
E dire che ho anche pensato che la faccia era familiare - e mi sono detta "Sara' perche' l'ho visto ieri sera al barbecue".
E dire che anche il nome era familiare - e mi sono detta che magari e' un nome abbastanza comune.
E dire che l'ho anche guardato bene pensando "Oh, ha una maglietta di Wikipedia, che carina!".
Mi ci sono voluti quarantacinque minuti e due bicchieri di caffe' (americano) per ricollegare il tutto e ricordare chi e' Jimmy Wales. Fortunatamente ce l'ho fatta prima di seguire il suo intervento.

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Tuesday, October 04, 2005

Daily me, daily them

Il Daily me e' la personalizzazione su misura. La possibilita' di ricevere via Internet solo le notizie che ci interessano.
Nicholas Negroponte ne parlava gia' dieci anni fa. Ora la Rete (e non solo) mette a nostra disposizione sempre piu' strumenti per renderlo una realta'. E quando quello che sembrava futuro diventa presente si comincia a scoprirne i lati oscuri.

Nel suo libro Republic.com (tradotto anche in italiano), Cass Sunstein si pronuncia decisamente a sfavore dell'eventualita' della pervasivita' del Daily me.
Secondo il docente ci sono alcune precondizioni essenziali
  1. le persone dovrebbero essere esposte a esperienze che non hanno preventivamente scelto
  2. le persone dovrebbero avere un certo numero di esperienze in comune, senza le quali risulta difficile capirsi e affrontare di problemi sociali. Un collante sociale, nella definizione di Sunstein.
Il libro e' del 2001 e Sunstein non sta parlando di blog, ma il discorso e' facilmente assimilabile, tanto e' vero che se ne parla anche nella blogosfera nostrana. E il rischio e' reale.

"...anche se in Rete sono rappresentate posizioni diverse,(...) la mia tendenza è di accedere a quelle affini e scartare quelle contrarie alle mie opinioni consolidate" scrive Antonio Roversi.
Molti di noi saranno disponibili ad accedere a opinioni diverse, ma molti no.
Molti non hanno tempo.
Molti, quasi tutti, usano la Rete per ottenere informazioni e ancora non la vedono la Rete, e la blogosfera come un luogo di conversazione.
Il profilo di un blogger non e' cambiato sostanzialmente negli ultimi anni.
Le cose stanno cambiando ma molto lentamente e il problema del digital divide non e' da sottovalutare, non e' una mera questione di tempo, se ascoltiamo i dati che dicono che negli ultimi anni l'incremento nella diffusione di Internet e dell'uso che se ne fa (ora non riesco a trovare la ricerca ma so che e' online e la recuperero').

La differenza tra un Daily me e un blog, pero' - e questo non va dimenticato - e' che il filtro principale e' la persona. Non nel senso di una persona pagata per mettere insieme quello che ti interessa. Ma una persona che si guarda attorno e filtra (per te che leggi) quello che ritiene utile o interessante o divertente ecc. Una persona, in quanto tale, questa la novita'.

Mi sa che pero' il problema si ripropone a livello aggregato.
E qui entrano in gioco i criteri di aggregazione. Appunto.


Vedi anche:
- The promise of the Daily me (JD Lasica sull'Online Journalism Review)
- Daily we (Sunstein)


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Monday, October 03, 2005

Mentre muovo verso sud...

...che nella fattispecie non e' il Brasile, ma il North Carolina.

La sottoscritta, infatti, va a Converge South 2005, in quel di Greensboro, NC.

Il programma di venerdi

Il programma di sabato

Al piu' presto daro' maggiori informazioni.
Al piu' presto buttero' giu' un indice di questa tesi e lo spediro' al mio relatore (che, magari, nel frattempo, si e' dimenticato della mia esistenza).

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